Domenica 1° Settembre 2019

VICOFORTE - Chiostro del Monastero Cistercense - ore 21.30


Comune di VICOFORTE
CHIOSTRO DEL MONASTERO CISTERCENSE
CASA DI SPIRITUALITA'
"REGINA MONTIS REGALIS"

CONCERTO SINFONICO dell'Orchestra "B.Bruni"

Emanuele Utzeri, clarinetto
Angelo Conversa, viola
Farhad Mahani, direttore

Programma

Max BRUCH
- Concerto per clarinetto e viola in mi min. op. 88
Andante con moto
Allegro moderato
Allegro molto

Emanuele Utzeri, Clarinetto
Angelo Conversa, Viola

Ludwig van BEETHOVEN
- Sinfonia n. 1 in Do magg. op. 21
Adagio molto-Allegro con brio
Andante cantabile con moto
Minuetto (Allegro molto e vivace)
Adagio-Allegro molto e vivace

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Emanuele Utzeri consegue il diploma accademico di secondo livello con il massimo dei voti e lode in clarinetto nel 2011 presso il Conservatorio di Musica "G.F. Ghedini " di Cuneo, sotto la guida del M ° Massimo Mazzone.
E' stato selezionato per una borsa di studio del progetto Erasmus e nel 2008 ha studiato con Hedwig Swimberghe presso il Conservatoire  Royal di Bruxelles.
Ha partecipato a masterclass e corsi di perfezionamento con musicisti quali Alessandro Carbonare, Alessandro Dorella, Enrico Maria Baroni, Massimo Rissone, Giampiero Sobrino, Wenzel Fuchs.
Attualmente collabora, come primo clarinetto con l'Orchestra Nuova Scarlatti di Napoli e con l'orchestra Bartolomeo Bruni di Cuneo. Ha collaborato con diverse orchestre, in Italia e all'estero, come l'Orchestra Filarmonica di Torino,  Orchestra Sinfonica di Asti, l' Orchestre de Chambre des Haute-Alpes, l'Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte e altre, sotto la direzione di Lu Jia, Bruno Aprea, Giuseppe Garbarino, Federico Maria Sardelli, Piero Bellugi, Marcello Rota e altri celebri direttori d'orchestra.
Attivo anche nella musica da camera, ha suonato in diverse formazioni, dal duo con il pianoforte al decimino di fiati. Membro dalla sua fondazione del "5/4 Clarinet Quartet".
Ha suonato in veste di solista accompagnato dall'orchestra degli allievi del Conservatorio Ghedini eseguendo il concerto per clarinetto di Mozart (2011) e dall'Orchestra Antonio Bartolomeo Bruni con l'Introduzione, Tema e Variazioni di G. Rossini (2015).
Nell'aprile 2012, in veste di direttore d'orchestra, ha diretto l'orchestra degli allievi del Conservatorio di Cuneo.
Dalla sua fondazione, ricopre il ruolo di spalla dell'orchestra di fiati "Antiche Contrade" di Cuneo.
Frequenta la scuola di Composizione sotto la guida del  M° Paolo  Minetti presso il Conservatorio Ghedini di Cuneo.

Angelo Conversa nasce nel 1985 e comincia a studiare violino all'età di sei anni. Nel 2009 si diploma brillantemente in Viola presso il Conservatorio "G.F. Ghedini" di Cuneo, sotto la guida del M° Leopoldo Slamig. Nel 2007, accompagnato dall'orchestra degli allievi del Conservatorio di Cuneo, ha suonato come solista la sinfonia concertante in Mi bem. Magg. per violino, viola e orchestra di Mozart. Con l'orchestra Nazionale dei Conservatori ha collaborato anche in veste di prima viola, tenendo due concerti in Aula Nervi, di cui uno alla presenza del Santo Padre, un concerto con la partecipazione del soprano Monserrat Caballé, nell'Agosto 2008 tre repliche di "Aida" per il Festival "Taorminarte". Ha suonato in varie orchestre:  l'Orchestra Giovanile del Piemonte, l'Orchestra Giovanile della Valle d'Aosta, l'Orchestra sinfonica di Rivoli, le Orchestre cuneesi "G.F. Ghedini"  e  "B. Bruni", anche in qualità di prima viola, l'orchestra "Master dei talenti" della Fondazione CRT, con la quale nel 2011 ha effettuato una tournèe in Israele, accompagnando il celeberrimo trio Tchaikovsky, e con la quale ha anche ricoperto il ruolo di prima viola in occasione della consegna della laurea "honoris causa" al M° Riccardo Muti. E' vincitore di una borsa di studio della Fondazione CRT. Ha frequentato i corsi di perfezionamento dell'Accademia "De sono" di Torino con il M° Simone Briatore e dell'Accademia di Musica di Desenzano del Garda con il M° Luca Ranieri. Nel 2012 ha brillantemente conseguito il Diploma di Alto perfezionamento presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, sotto la guida di Massimo Paris.  Nel 2014 é risultato idoneo alle audizioni per Viola presso il Teatro Petruzzelli di Bari. Ha collaborato con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e attualmente collabora con l'Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, l'Orchestra Sinfonica di Sanremo, la Filarmonica del Teatro Regio di Torino. Fa parte del Quartetto Perosi, con cui nel 2014 ha inciso il quintetto per due violoncelli op. 163 di Schubert, che é allegato al libro "Da straniero inizio il cammino" di Sandro Cappelletto, registrato presso lo studio SMC records di Renato Campajola.

Farhad Mahani é nato nel 1985 a Esfahan, in Iran. Vincitore del "Premio Nazionale delle Arti" nel 2013, finalista nel 2014 al concorso "L. Mancinelli" e nel 2017  al concorso "A. Toscanini", nel 2015 ha vinto il 2° premio al concorso "Claudio Abbado". Ha studiato direzione d'orchestra con il M° Gianandrea  Noseda dal 2011 al 2018 ed é stato il suo assistente presso il Teatro Regio di Torino, l'Accademia Santa Cecilia di Roma, il Münchenner Philharmoniker e il Bayeriche Staadsoper. Nel percorso della sua carriera artistica é stato assistente di grandi direttori d'orchestra, tra cui Vladimir Jurawsky e Nicola Luisotti. Ha cominciato la sua carriera nel 2014, collaborando con l'Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, istituzione prestigiosa presso la quale é stato chiamato sul podio per due stagioni consecutive. Nel 2016 ha debuttato con l'orchestra del Teatro Massimo di Palermo, con la quale ha chiuso la stagione artistica 2017 con la nuova produzione di "La Bella Addormentata" con la coreografia di Matteo Levaggi. Ha collaborato con vari teatri ed orchestre (Sinfonica di Sanremo, Sinfonica Abruzzese, Toscana Classica, Orchestra da camera Fiorentina, Filarmonica Toscanini, Teheran Symphony Orchestra). Nel 2015 si é laureato all'Accademia Musicale Chigiana con il "Diploma di merito" sotto la guida di Michel Tabachnik. Nel 2014 é stato rappresentante d'Italia nel progetto europeo (Musica e Teatro) "Ovidio" all'Accademia "F.Liszt" di Budapest. Dal 2006 al 2009 é stato direttore musicale del "Kasra Chamber orchestra", dal 2012 al 2014 dell'Orchestra Filarmonica Fiorentina e dal 2015 al 2017 direttore artistico dell'Associazione "Ensemble Florentia".

NOTE AL PROGRAMMA

Beethoven, per le vicende storiche del suo tempo che cambiarono profondamente la società, rappresenta nella storia della musica il passaggio dalla figura dell'artista alle dipendenze della corte e dei nobili a quella del libero professionista, un passaggio epocale che comporta anche evoluzione nello stile musicale in direzione del romanticismo. Le sue nove sinfonie, oltre che un caposaldo della letteratura sinfonica di tutti i tempi, segnano il percorso di questa evoluzione: Beethoven trasforma la sinfonia da genere di intrattenimento a composizione che riflette la nuova concezione del mondo dell'autore. La prima sinfonia op. 21, pur inaugurando il nuovo secolo (fu eseguita per la prima volta a Vienna nell'Aprile del 1800), si riallaccia ancora a modelli del passato, aderendo allo stile del classicismo viennese di Haydn e Mozart. Se la concezione formale e stilistica è nel solco della tradizione (divisione in 4 movimenti, utilizzo della "forma sonata", carattere melodico e brillante e strumentazione sobria con tutti gli artifici sinfonici dello stile viennese), già sono presenti elementi di travolgente novità nell'inizio della sinfonia, che si apre con un'introduzione lenta su un accordo dissonante, nella grande elaborazione dei temi e soprattutto nel Minuetto, che non é più una danza cerimoniosa, ma di fatto é già concepito come danza scapigliata dal fraseggio asimmetrico e ricca di contrasti dinamici, come uno "Scherzo.
Bruch é l'ultimo notevole esponente di quella categoria di compositori, facente capo a Mendelssohn, che si  mantennero nel solco della tradizione classicista tedesca. Praticò i generi musicali collaudati, dalla sinfonia al teatro musicale, dalla musica da camera a quella sinfonico-vocale, accogliendo qualche aggiornamento nel linguaggio musicale, ma tenendosi lontano sia dai movimenti innovativi di Wagner e Liszt sia da Brahms, col quale ha in comune però il gusto per la coralità e per il canto popolare. La sua musica solistica si colloca nel filone di un virtuosismo tradizionale e suggestivo di fine Ottocento. Il concerto op. 88 per clarinetto e viola, scritto in tarda età nel 1911per il figlio clarinettista Max, é un dialogo intimo tra due strumenti contralti che racchiude l'eleganza del tardo romanticismo, una composizione  ricca di melodie popolari, non priva di passaggi drammatici, soprattutto all'inizio. La forma del concerto è insolita, in quanto inizia con un movimento lento con arpeggi a cascata, procede a "un po' più veloce" e termina con un Allegro molto irruente.


Inserito il 18/08/2019 alle ore 17:21:29 da: info@orchestrabruni.it

 

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